martedì 17 gennaio 2017

Verde e Primavera in "Delitto e Castigo"

Avendo dovuto analizzare la presenza del colore nello "specchio della letteratura", ho scelto di leggere il romanzo di Fëdor Dostoevskij "Delitto e castigo".
Edizione libro: Milano: Garzanti Editore, XXIV edizione, Ottobre 2009
Durante la lettura di questo romanzo, mi sono resa conto che anche qui è presente il colore verde e la primavera, per rappresentare un cambiamento (positivo) del protagonista Raskolnikov, in questo caso il "pentimento".
Alla fine del racconto, infatti, "Le giornate erano tiepide, limpide, primaverili" (pag.619), invece di quelle fredde e autunnali tipiche di Pietroburgo (dove è ambientato il romanzo).
A questo punto della storia, il giovane Raskolnikov ha un cambiamento interiore, una sorta di redenzione, e come spiega l'autore stesso: nonostante la povertà e la prigione,  <<i suoi occhi brillavano>> e <<sui loro volti sbiancati dalla malattia splendeva già la luce di un futuro diverso, di una completa rinascita, di una via nuova.>> perchè <<Li aveva risuscitati l’amore […]>>(pag.620).
I colori, che per la maggior parte del racconto sono stati cupi, tetri, "grigiastri", ora iniziano a "splendere", come le "giornate primaverili".
Come abbiamo spiegato nello step 19, il verde, la natura, crea un senso di Equilibrio, e il protagonista lo trova proprio a questo punto della storia, e inoltre fa percepire una sensazione di Leggerezza, di pace.
Poi, richiamando il mito, il verde è anche il colore associato a Venere, dea associata all'amore, e anche qui possiamo trovare un collegamento con il romanzo, poichè il protagonista in quest'ultima parte del racconto capisce di aver trovato l'amore,“[…] fino a rivederla in sogno, con l’erbetta verde tutt’intorno e il canto di un uccellino tra i cespugli”(pag.614).